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Aiuto, lo stage!
- Dicembre 2, 2010
- Pubblicato da: Gestore Roma
- Categoria: Blog Parola agli studenti
di Giuliano
Aiuto, lo stage!
Mi chiamo Giuliano e ho frequentato il corso CMA presso la UET Roma.
Il corso comprende una preparazione teorica e naturalmente una parte di training on the job (stage).
Ho trascorso i primi mesi a studiare sulle dispense per affrontare gli esami con la classica agitazione di un bimbo. Durante il percorso di studi, arrivò il fatidico momento tanto atteso quanto temuto di stage!
Verso la fine della parte teorica cominciò la selezione delle strutture che potessero ospitare gli studenti (naturalmente in base al nostro CV e alle nostre preferenze di settore).
Durante questa fase Alessandra (responsabile stage) dispensava consigli su come affrontare i colloqui, redigere i CV, settori più consoni a noi, ecc. Finalmente scelsi sia il reparto (commerciale) che la struttura, dopo aver affrontato il primo colloquio con la responsabile decidemmo la data di inizio.
Il primo giorno di stage
Il primo giorno arrivai con mezz’ora di anticipo con la classica paura del far tardi proprio in quel giorno. Inutile descrivere l’agitazione che mi dominava nella prima settimana. L’ansia aveva preso il sopravvento, la paura di non essere all’altezza, o addirittura di rappresentare un intralcio per chi veramente lavorava in quella struttura.
Comunque tralasciando i primi giorni che furono dominati da un’inesauribile sensazione di inadeguatezza lo stage partì con successo.
Dopo pochi giorni cominciai a perdere addirittura la cognizione del tempo. Le settimane passavano come se facessi parte veramente di quell’organico consolidato da anni. Tra me e la responsabile si istaurò subito un rapporto di confidenza, dopo aver abolito il tu, gli insegnamenti che ricevevo ogni giorno erano più facili da percepire e catturare. Dopo il primo mese ero sempre più sicuro della scelta che avevo fatto. Generalmente il reparto Sales and Marketing non è preso molto in considerazione. Specialmente in istituti alberghieri i quali dovrebbero illustrare il mondo dell’hotellerie a 360 gradi.
La struttura che mi ospitava era decisamente di alto livello, oltre al fatto che la responsabile che aveva il compito di istruirmi sul commerciale è sicuramente una delle persone più competenti in campo turistico che io abbia mai visto!
Non vorrei sembrare il solito perbenista che descrive la sua esperienza tralasciando intoppi, non nego che durante lo stage si siano ripresentati i momenti di inadeguatezza…magari durante una visita con un cliente, una newsletter fatta male, ma chiamarli problemi mi sembra un errore! Sicuramente quei piccoli intoppi erano fastidiosi, ma rappresentavano un altro scalino superato verso la mia realizzazione professionale.
In conclusione, arrivato alla fine dello stage (con l’aiuto della mia tutor) ho cominciato ad inviare i CV in varie strutture alberghiere, certo ammetto che il lavoro non è di certo dietro l’angolo ad aspettarmi, ma chissà…
Il consiglio che posso dare a chi decide di intraprendere un’esperienza del genere, può essere solamente uno, cioè il ricordarsi che molte volte gli errori valgono più dei successi. Altrimenti a cosa servirebbero gli stage?
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