News & Events
Cina da scoprire: il mio viaggio in Yunnan
- Maggio 9, 2013
- Pubblicato da: Gestore Roma
- Categoria: Blog Racconti di viaggio
di Iride Ciaccia
Cina da scoprire nelle vacanze di Ottobre
Arrivano le vacanze di Ottobre e decido di raggiungere lo Yunnan insieme al mio ragazzo. Dopo un’ovvia tappa al fake a comprare zaini da campeggio e una scappata al Carrefour, siamo pronti a partire. Un aereo ci accompagna a Kunming, una città tipica del partito comunista cinese. Casermoni grigi, vie con filo spinato, parchi che sanno di finto. Decidiamo di allontanarci rapidamente e prendiamo un taxi fino alla stazione degli autobus.
Un cambio di programma inaspettato
In mezzo al delirio della folla cinese, riusciamo a raggiungere lo sportello per comprare i biglietti tanto agognati. Però non ci sono posti per Lijiang (la prima città da visitare nel nostro programma di viaggio), per cui ripieghiamo su Dali che ci stupisce.
Nata su un lago, si distingue per delle casette antiche dipinte di bianco e blu, decorate con affreschi tipici raffiguranti bambù, fiori e uccelli, e paesaggi con montagne. Decidiamo di prendere la bicicletta e pedaliamo costeggiando il lago. Si apre innanzi a noi uno spettacolo meraviglioso, una distesa azzurra di cui non si vede la fine. Grandi risaie verdi che si stagliano su montagne coperte di nuvole. Il cielo è limpido e il sole è forte, ci immergiamo nelle stradine dei villaggi vicini e ogni tanto ci imbattiamo nei lavoratori del luogo, intenti a lavare verdure o a rimescolare il riso steso in strada a tostare sotto il sole.
Il tempo sembra essersi fermato…
Siamo chiaramente in un posto lontano dalla Cina industrializzata, un altro mondo, dove il tempo sembra essersi fermato. Ci godiamo l’aria pulita e lasciamo sconfinare lo sguardo sulle montagne che incombono lontane. All’ora di pranzo arriviamo alla città vecchia che però risulta deludente, evidentemente ricostruita, ha ben poco di vecchio. Ci avventuriamo nelle vicinanze in cerca di un posto dove mangiare e finiamo in un piccolo ristorantino molto spartano, dove scegli gli ingredienti e loro li cucinano per te. Uno dei posti più deliziosi che abbia mai provato. Ci gustiamo una zuppa piccante con spaghetti di riso e maiale, verdure e carne di manzo accompagnate da riso in bianco, molto più profumato e buono di quello che mangiamo di solito.
Cina da scoprire: partenza per Lijiang
Ritorniamo soddisfatti all’ostello e siamo pronti a partire per Lijiang. Dopo circa quattro ore di autobus, arriviamo a destinazione. Una ragazza gentile viene a prenderci all’ingresso della città vecchia e ci conduce nel famoso ostello di Mama Naxi, una simpatica signora appartenente alla minoranza etnica Naxi [i]. Qui l’atmosfera è unica, è come vivere in una grande famiglia. Ci si può rilassare in uno stanzone comune dove Mama Naxi offre sovente frutta fresca o semi di girasole, da mangiare direttamente dal fiore!
In bicicletta fino al villaggio di Baisha
Il nostro primo giorno a Lijiang decidiamo di affittare una bici e pedalare fino al vicino villaggio di Baisha, uno dei primi insediamenti Naxi. Osserviamo gli abitanti del luogo vestiti con abiti tradizionali, di colore blu e nero. Mangiamo in un ristorante tradizionale. Squisita carne di yak, formaggio di capra fritto da intingere nello zucchero, spaghetti con uovo e pomodoro.
“Visita” al medico taoista
Nel pomeriggio facciamo visita al famoso Dott. He, un medico taoista di novant’anni, esperto di medicina tradizionale cinese. Decido di farmi visitare, e dopo avermi sentito il polso, mi informa che godo di ottima salute. Gli chiedo un rimedio per il gonfiore di stomaco che spesso mi affligge quando mangio cinese e mi da una polvere di erbe da sciogliere in acqua. A conclusione del nostro incontro mi mostra i suoi quaderni, ne ha uno per ogni lingua, con tutte le dediche dei suoi pazienti, emozionante!
Il concerto di musica tradizionale e l’artigianato Naxi
Dopo aver vissuto quest’esperienza unica decidiamo di tornare a Lijiang, la sera ci aspetta un concerto di musica tradizionale Naxi. Questa musica è rinomata in tutta la Cina poiché fonde i suoni e gli strumenti della dinastia Tang con la tradizione Naxi. Davvero particolare e suggestiva da ascoltare. Vengono utilizzati strumenti antichissimi e rari. Dopo il concerto ci immergiamo nelle stradine affollate della città vecchia, un posto splendido pieno di negozietti di artigianato Naxi. Veniamo attirati in una bottega di artisti che realizzano quadri intagliati nel legno con pittogrammi tipici della lingua tradizionale Naxi, pezzi unici come il calendario Dongba o piccole tavolette di legno raffiguranti un solo pittogramma che augura lunga vita o un amore felice. Troppo belli non possiamo fare a meno di prenderne un po’ di pezzi per portare con noi i migliori auspici del posto.
Sulla montagna Xueshan
Il giorno dopo ci aspetta una gita sulla montagna Xueshan (di neve). Arrivati a destinazione, scopriamo che c’è davvero troppa gente in fila per salire sulla funivia. Eravamo decisi a tornare indietro quando conosciamo una coppia di fratelli appartenenti all’etnia Yi, simil tibetana. Loro vivono vicino al Lago Blue Moon e si offrono di accompagnarci per una visita. Ci andiamo volentieri e ne siamo felici. Si tratta di un lago sulfureo di un azzurro intenso e spettacolare pieno di cascatelle naturali. L’atmosfera è magica, tranne per alcuni yak che passeggiano vicino alle cascate costretti a trasportare turisti cinesi vestiti con abiti tradizionali presi a noleggio. Passeggiamo lungo tutto il lago, facciamo milioni di foto impressionati da quel colore così acceso. E non ci accorgiamo che è ora di tornare e salutare la nostra preziosa guida Yi.
Ultimo giorno a Lijiang
L’ultimo giorno a Lijiang lo passiamo rilassandoci: compriamo regalini nei negozietti, visitiamo l’antico palazzo Mu da cui si gode una vista bellissima della città vecchia, ci fermiamo in un bar per sorseggiare il famoso caffè dello Yunnan. Lasciamo a malincuore un luogo dove la natura ha ancora ciò che le appartiene, e regna accanto all’uomo. L’altezza delle montagne attorno ci ha trasmesso un senso di ammirazione e bellezza rendendoci felici di vivere in un mondo pieno di meraviglie.
L’etnia Naxi
I Naxi elaborarono più di mille anni fa una lingua scritta che si serve di un sistema di pittogrammi, unico idioma geroglifico in uso ancora oggi. E’ una scrittura affascinante, appartenente al ceppo sino-tibetano, espressione della cultura Dongba, di tradizione sciamanica. La religione Dongba, tipica dell’etnia Naxi si basa sul rapporto uomo-natura, i quali sono fratelli di madri diverse. Da qui deriva un forte rispetto per la natura, riscontrabile anche nei temi fondamentali dell’arte tradizionale Naxi, la grande montagna e la grande acqua, i quali rispecchiano anche le caratteristiche geografiche del territorio.
Lascia un commento Annulla risposta
Devi essere connesso per inviare un commento.