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Un boss in Cina
- Ottobre 28, 2010
- Pubblicato da: Gestore Roma
- Categoria: Blog Racconti di viaggio
di Marina Ambrosecchio
L’arrivo all’aeroporto
All’uscita dell’aeroporto sorridenti signori mi attendevano, sventolando un cartello con il mio nome di battesimo.
Che carini e quale tipica gentilezza orientale!
Accompagnata, anzi scortata, verso le seriose buick nere, che dovevo scoprire in seguito sono di prammatica negli incontri ufficiali, mi accingevo al mio incontro al vertice.
Vaso di coccio fra vasi di ferro? Stiamo a vedere…
Il paesaggio visto dai finestrini della buick
Dai finestrini oscurati della buick vedevo scorrere prati dal verde stanco che cercavano di resistere all’invasione urbana che dapprima in ordine sparso, e poi sempre più definita, accumulava arroganti agglomerati di grattacieli alla ricerca di un’identità. Alti e imponenti come a New York, ma con il tetto a pagoda, talvolta massicci e con grosse sfere di sovietica memoria, a chiudere le linee di incontro delle svettanti estremità. I cancelli all’ingresso del campus universitario furono spalancati con solerzia da guardiani in divisa militare e la buick iniziò a percorrere lunghi viali alberati, dove imponenti si affacciavano gli edifici di facoltà.
La voglia di dire, scusate, girare le spalle e fuggire fu bloccata da un irrefrenabile bisogno fisico…accidenti al tè e all’acqua che fanno tanto bene alla bellezza!
In onore del passato…
Un lampo di terrore passò negli occhi dei miei accompagnatori, nasalità e gutturalità si scontravano e si intrecciavano in una dialettica sconcertata e senza fine. Infine ebbi accesso ai …bagni????? No, latrine. In onore del passato militare di valorosi soldati della lunga marcia, questo era il momumento nascosto alla loro fedeltà e alla loro semplicità.
Pronta per la riunione!
Perché inserire comodi bagni puliti e disinfettati, quando era dovuto questo salto nel grande passato? Soffrire per diventare grandi , condividere per uniformare bisogni (in tutti i sensi) e aspettative per il grande salto in avanti, era questo il messaggio occulto?
Sarà, ma mi sentii più forte nell’affrontare il tavolo della riunione dove 25 membri della grande università mi attendevano.
Il posto accanto al Presidente/ Rettore mi competeva, ero pronta a iniziare.
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