Diario di viaggio: il primo stage
- Gennaio 31, 2019
- Pubblicato da: Gestore Roma
- Categoria: Blog Parola agli studenti
di Matteo Masella
Diario di viaggio: il primo stage – Post 3
La prima esperienza di stage
Il primo stage è stato molto importante perché ha definito ciò che adesso so di voler fare nella mia vita. Dopo l’orientamento stage, dove ci è stato spiegato come comportarsi e presentarsi in fase di colloquio, con le relative modalità di orario e giorni, ricevo dalla scuola la data del colloquio con la posizione e il nome della struttura. In questo caso si tratta del Milton Hotel, un hotel a 4 stelle situato a 15 minuti a piedi dal Colosseo. Mi presento tutto in giacca e cravatta, come se andassi a un matrimonio per dare subito ottime impressioni.
Il colloquio nella struttura
Il colloquio dura una mezz’oretta circa, racconto le mie esperienze passate e il motivo per il quale mi trovavo quel giorno in quella struttura. La palla passa poi a loro, che mi raccontano quali sarebbero state le mie mansioni e cosa avrei imparato a fare. Il processo è stato seguito con attenzione dalla scuola, che oltre a dare consigli si è occupata della fase burocratica. Credo che in un posto di lavoro la cosa più importante sia la gente con cui lavori. Se ti trovi a tuo agio, sicuramente darai il massimo e lavorerai con più serenità. Sotto questo aspetto mi reputo fortunato ad aver lavorato con gente in gamba che si è resa disponibile e paziente nell’aiutarmi a crescere, e soprattutto fidarsi.
Il primo giorno in Hotel
Ho vissuto il primo giorno con quell’ansia che prende tutti quando si è all’inizio di un nuovo progetto con gente che non si conosce, però sono stato messo subito a mio agio dai fantastici colleghi. Mi mostrano le stanze dell’hotel, prodotto che avrei dovuto conoscere a memoria. Se non sai di cosa stai parlando con gli ospiti come fai a lavorare in una struttura alberghiera?
Mi presentano tutto il personale, dalla sala colazione all’housekeeping fino ad arrivare all’ufficio manageriale con la Revenue Manager, il Front Office Manager e il direttore. Tutte persone con il quale mi sono trovato bene, che mi hanno aiutato a crescere e che pazientemente mi hanno insegnato le dinamiche del mondo alberghiero.
Il confronto con i proprietari
In quanto struttura a conduzione familiare, ho avuto la fortuna di conoscere anche i proprietari. Persone meticolose che si aspettano il 100% dal loro personale. Ho avuto modo di parlare parecchio con loro, e ricordo con piacere quei momenti poiché mi hanno insegnato molto, e soprattutto mi hanno dato motivazione. Hanno voluto far uscire il “leone” che era in me, e sicuramente senza questo appoggio non avrei potuto rendere in maniera così positiva.
7 settimane al Front Office
Il primo stage è durato 7 settimane, abbastanza da poter apprendere a 360 gradi le dinamiche del lavoro da Front Office. Per fortuna ho svolto orari molto comodi, considerando anche la distanza da casa. Sono entrato in confidenza con i colleghi, con i quali ancora sono in contatto e che ringrazio per avermi introdotto in questo fantastico mondo.
Ho imparato da ognuno di loro: pratiche check-in e check-out, lavorazione delle prenotazioni, come gestire l’overbooking, come affrontare imprevisti migliorando così la mia attitudine al problem solving, l’empatia con gli ospiti e come comportarsi con i colleghi degli altri reparti.
Poi ho potuto applicare tutte queste skills nelle seguenti esperienze in hotel che quindi hanno dato il via a ciò che sarà la mia carriera professionale. Ho lasciato la struttura e i colleghi con ottime impressioni e soprattutto qualcosa di positivo su di me. Chissà se prima o poi mi ci troverò a lavorare insieme nuovamente.
Questo è il percorso giusto
Ho scelto questo percorso per ciò che mi avrebbe offerto in ambito teorico e pratico. Considerata la prima esperienza, non posso che ritenermi soddisfatto della scelta.
Auguro a tutti di trovare il prima possibile la propria strada, ripetendo che non è mai troppo tardi. Auguro soprattutto a tutti coloro che stanno leggendo queste righe, che il lavoro non sia MAI un peso. Deve trattarsi di un qualcosa di piacevole da fare, perché così si potrà sperare di condurre una splendida vita.
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