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Napoli in 10 foto
- Maggio 22, 2020
- Pubblicato da: Gestore Roma
- Categoria: Blog Racconti di viaggio
di Matilde Rosolia
Napoli in 10 foto
Ciò che c’è di più bello in città attraverso 10 fotografie!
1) Marechiaro
Un piccolo borgo del quartiere Posillipo a Napoli. Questo agglomerato di casette, arroccate su una piccola porzione di costa, deve il suo nome all’espressione latina “mare planum”(mare piano), che tradotto in dialetto napoletano diventa “mare chianu”, da cui l’attuale appellativo “marechiare”. Ciò che ha contribuito a rendere popolare questo borgo è la cosiddetta “fenestella”, che ispirò il poeta napoletano Salvatore Di Giacomo per la composizione di una delle canzoni napoletane più famose al mondo “Marechiare”. Tutt’oggi la finestra esiste ed è stata affissa sotto di essa una lapide con le parole della canzone e il nome del suo autore. Leggenda d’amore, panorama mozzafiato e ottimi ristoranti di pesce, rendono questo posto una meta imperdibile.
2) Parco archeologico del Pausilypon
Un’area archeologica aperta al pubblico solo dal 2009. Il complesso comprende numerose tracce archeologiche come la Villa Imperiale di Pausilypon, il Teatro dell’Odeon e il Palazzo degli Spiriti. Una volta entrati, avrete l’impressione di essere stati catapultati in un’altra dimensione temporale!
3) Baia di Trentaremi
Questa baia deve il suo nome al valore che veniva pagato per il carico di una nave che vi approdava. Ogni carico costava trenta “tareni” o “tireni”, vale a dire trenta pezzi (monete) di rame. La baia è divenuta poi, nei secoli e con l’uso, Baia di Trentaremi. Ciò che rende questo posto così incredibile alla vista sono, sicuramente, le otto grotte tufacee che si aprono all’interno della baia. Due di queste sono totalmente navigabili e hanno origini naturali, mentre le altre sono semi-sommerse e hanno probabilmente origine antropica. La più famosa è la Grotta del Tuono, chiamata così a causa della sua volta a botte che amplifica il rumore delle onde che vi si infrangono in un tonfo simile a un tuono. Sebbene abbia genesi naturale, la sua forma attuale non è quella originaria perché anch’essa, come le altre cavità, ha subito diverse opere estrattive in età romana.
4) Parco sommerso di Gaiola
Il borgo Marechiaro e la Baia di Trentaremi rappresentano i confini di un mondo subacqueo… il parco sommerso di Gaiola! Quest’area marina protetta è costituita dalla commistione di popolamenti marini, favoriti dal sistema di circolazione delle acque nel golfo e di resti di strutture archeologiche: bacini portuali, ninfei e peschiere, attualmente sommersi a causa del lento sprofondamento della crosta terrestre. Il parco, dal mese di aprile, si può visitare con il battello dal fondo trasparente ma i più curiosi e temerari potranno indossare maschera, pinne e muta e immergersi nelle acque di questo splendido paesaggio partenopeo.
5) Antico forno dei F.lli Attanasio
Un’istituzione nella produzione di un classico napoletano: la sfogliatella! Questo forno si trova nei pressi della stazione ferroviaria di Napoli centrale, una posizione strategica per pendolari e visitatori golosi. Nel caso doveste sentirvi disorientati una volta raggiunto il piazzale della stazione, seguite il profumo! Ovviamente è d’obbligo l’assaggio di entrambi i tipi di sfogliatella: riccia e frolla ?
6) Spaccanapoli
Sì, è inflazionata. Ma non potevo non citarla in questo mio elenco. Spaccanapoli è, senza dubbio, uno dei luoghi più rappresentativi della cultura napoletana. Le botteghe di artigianato locale, le pasticcerie e i bar la rendono una tappa obbligata per i visitatori e una delle zone più vivaci della città.
7) La pizza
“L’uomo è ciò che mangia”, scriveva Feuerbach. Il cibo è, di fatto, una delle espressioni dell’identità culturale di un popolo. Per questo ho deciso di citare la pizza. È un bene culturale così antico e rispettato nella città di Napoli, che farete davvero fatica a trovare un ristorante che non prepari un’ottima pizza! Vi sono pizzerie più conosciute (da Michele, Di Matteo, Starita, dal Presidente) rispetto ad altre, ma vi assicuro che, dovunque cadrà il vostro appetito, rimarrete soddisfatti!
8) Via San Gregorio Armeno
Strada storica conosciuta come “Via dei Presepi”. Qui, infatti, le botteghe sfilano l’una di fronte l’altra sfoggiando i capolavori dell‘arte presepiale napoletana. Quest’arte affonda le sue radici in epoca pagana, quando venivano consegnate delle offerte votive consistenti in statuine di terracotta alla dea Cerere, che avrebbe dovuto garantire fertilità. Nei secoli la consuetudine si è rinnovata: a Santa Patrizia, protettrice di Napoli, e a San Gregorio venivano consegnati come ex voto statuine raffiguranti l’uomo o la donna a cui era stata concessa la grazia. Attorno alla chiesa di San Gregorio Armeno fiorirono dunque numerose botteghe artigiane specializzate nella realizzazione di statuette con sembianze umane. Questa tradizione si è perpetrata sino ad oggi.
9) Complesso monumentale di Santa Maria la Nova
Leggenda vuole che qui sia sepolto il conte Vlad III di Valacchia, meglio noto alla letteratura moderna con il nome di Conte Dracula, portato qui dalla figlia Maria , giunta a Napoli sotto il regno di Ferdinando d’Aragona, andando in sposa a Giacomo Alfonso Ferrillo. A sostegno di tale suggestiva ipotesi sembra che il blasone delle due famiglie fosse un dragone, lo stesso che compare sul sepolcro che si trova all’interno del chiostro. Al di là di questa affascinante supposizione, il sito rappresenta uno scrigno di storia e di arte. Nella sua storia plurisecolare, infatti, è stato oggetto di molteplici trasformazioni, come ampiamente documentato dalle tracce delle stratificazioni artistiche, che ne fanno un luogo di particolare interesse per la possibilità di lasciar convivere – come spesso avviene nelle antiche fondazioni monumentali – stili e sensibilità diverse, secondo le necessità storiche e il gusto estetico che li hanno ispirati.
10) Museo e Real Bosco di Capodimonte
Il sito sorge sulla Collina di Capodimonte e nasce come riserva di caccia di Carlo di Borbone. La Reggia è stata residenza reale per tre dinastie: i Borbone, i sovrani francesi Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat e i Savoia dopo l’Unità di Italia. Il Museo è immerso nel Real Bosco, che per il suo patrimonio storico, architettonico e botanico è stato definito nel 2014 il parco più bello d’Italia. Un’area verde di circa 124 ettari che si affaccia sulla città e sul golfo di Napoli.
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