di Michela Bressi
Diario di viaggio di Michela Bressi – 2° post
Il primo approccio
Il primo approccio con la scuola
Il primo giorno mi sono alzata molto presto, vogliosa di sapere cosa avrei fatto, le persone che avrei incontrato e quale sarebbe stato il percorso che avremmo condiviso per i prossimi due anni.
Appena arrivata ho visto delle persone nel cortile, ne ho dedotto che fossero i miei compagni d’avventura. Mi sono avvicinata e abbiamo scambiato qualche parola prima di entrare. Ho scoperto di non essere la sola a essere un po’ agitata.
Passata la porta scorrevole e scese le scale abbiamo trovato davanti a noi le collaboratrici della scuola che ci hanno consegnato una cartellina con all’interno un quaderno e una penna. Ci hanno riassunto brevemente la giornata, l’orario di uscita e la pausa pranzo. Dopodiché ci hanno indicato l’aula in cui avremmo fatto lezione con l’augurio di un buon lavoro.
L’impatto con i miei compagni e l’insegnante è stato molto positivo. Da subito siamo stati empatici tra di noi, chi più chi meno.
La docente e la classe
La nostra prima conoscenza è stata la docente di Storia delle Civiltà, una donna energica, giovanile e molto disponibile. Per sciogliere un po’ la tensione, ci ha proposto un esercizio di “Brainstorming” per interagire tra di noi. Ha formato delle coppie in modo casuale e abbiamo iniziato a parlare con il nostro compagno. A fine esercizio la docente ci ha chiesto di descrivere la persona a noi affiancata con le poche informazioni scambiate. Questo ha dato modo soprattutto alla docente di conoscere il nostro punto di vista e aiutarla a capire quale percorso sarebbe stato più adatto a ogni singolo individuo. Ognuno di noi aveva molto da raccontare, tutti con una storia diversa e interessante. Da subito ho fatto amicizia con una ragazza che mi era capitata vicina e con cui ora ho creato un bellissimo rapporto di amicizia.
Questo esperimento, ben riuscito, mi ha colpito particolarmente perché ha permesso a persone timide di aprirsi e raccontare un po’ di se, facendo sentire ognuno di noi a proprio agio.
Materie, stage e altro
Una mezza giornata all’insegna di approfondimenti e spiegazioni sull’anno che avremmo affrontato.
La spiegazione sull’orientamento degli stage è sicuramente l’aspetto più importante e quello su cui tutti noi siamo stati più attenti. Questo percorso della durata di 2 anni, prevede 2 stage ogni anno, 1 nel periodo invernale (da metà gennaio a fine febbraio) della durata di 1 mese e mezzo e 1 nel periodo estivo (da inizio giugno a fine settembre) che dura in media dai 3 ai 4 mesi. Si può scegliere di fare esperienza in un tour operator, agenzia di viaggi o in un hotel e a seconda della padronanza delle lingue straniere si ha l’opportunità di andare all’estero scegliendo il paese di preferenza. Non sono nuova in questo ambito lavorativo, avendo avuto le mie esperienze di stage precedenti con la scuola superiore, anche se decisamente di durata più corti, ma ogni volta è sempre come la prima.
I professori per lo più sono esperti del settore, le lezioni sono accompagnante da slide illustrative che vengono proiettate sul computer presente in ogni aula della scuola. Si può usufruire dell’aula informatica anche alla fine delle lezioni, per poter ripassare o approfondire argomenti in compagnia e con la presenza di collaboratrici disponibili per ogni necessità.
L’inizio promette bene!
Nel complesso il primo approccio è andato bene e si prospettava un duro e intenso anno, quindi mi sono detta: stringi i denti e datti da fare!
Con il passare del tempo mi sono resa conto che la buona compagnia e il rapporto instaurato con i nostri docenti ha reso tutto più piacevole e divertente.