di Michela Bressi
Diario di viaggio di Michela Bressi – 3° post
Lo stage invernale
L’Orientamento per lo stage invernale
La preparazione al primo stage invernale è stata abbastanza semplice. Ci hanno spiegato le mansioni da svolgere e come eseguirle e i comportamenti da assumere. Solo che la teoria ha spesso fatto apparire le cose più semplici, ma applicata, quello che si è studiato sparisce o viene poco utilizzato. Ogni struttura in cui si farà esperienza non sarà mai come le precedenti e quindi si acquisiranno nuove capacità e conoscenze.
Il colloquio con la scuola
Come già anticipato nell’articolo della scorsa settimana, dalla prima lezione ci hanno spiegato come si sarebbero svolte le esperienze di stage. Hanno aggiunto che ci sarebbe stato un colloquio individuale con la scuola antecedente ad ogni esperienza per capire in quale struttura collocarci. Inoltre, viene rilasciato un foglio firme da compilare tutti i giorni con l’orario di entrata e uscita e una scheda di valutazione che avrebbe dovuto compilare la struttura alla fine del percorso.
Prima delle vacanze di natale, durante la pausa pranzo, sono stata convocata nell’ufficio della Dott.ssa De Marzo per fare questo colloquio. Dopo una chiacchierata sul mio andamento, mi è stato chiesto dove avessi voglia di fare il primo stage e la mia scelta è stata in Hotel. È stato richiesto in oltre se avevo preferenze sulla zona, quindi ho chiesto di trovare un Hotel vicino l’Eur, perché avendo una casa lì sarebbe stato più comodo per me. Dopo qualche giorno è stato trovato l’Hotel in cui avrei iniziato la mia nuova avventura.
Il colloquio in Hotel
Il giorno del colloquio era arrivato. La mattina sono andata regolarmente a scuola e durante la pausa pranzo ho visitato il sito dell’Hotel per avere ulteriori informazioni. Uscita, mi sono recata a casa per cambiarmi, dato che avevo ancora un po’ di tempo e poi mio padre mi ha accompagnata all’appuntamento. Arrivata in Hotel ho incontrato un ragazzo del secondo anno che avrebbe fatto il colloquio con me, ma che sarebbe poi stato spostato in un’altra struttura, su Roma ne avevano una decina.
L’Hotel Shangri La Roma, molto conosciuto per la sua vecchia gestione “Shangri La Corsetti”, è stato ristrutturato da cima a fondo dai nuovi proprietari lasciando solamente il vecchio pavimento. Aveva più di 200 camere, una hall molto grande e una sala ristorante. Era stato riaperto da 2 mesi quando sono andata e il progetto finale prevedeva ancora una spa, una palestra, altre sale meeting e altre camere.
Si è presentato a noi il Capo Ricevimento (come lui tutti i dipendenti sono molto giovani) e ci siamo spostati su un divanetto per iniziare il nostro colloquio, ero un po’ agitata. Prima di andare via, si è presentato anche il Direttore che ci ha spiegato in breve come ci avrebbe divisi e cosa avremmo fatto all’interno dell’hotel, dopodiché ci siamo salutati e sono tornata a casa. Il colloquio non è durato molto, il Capo Ricevimento ci ha messo a nostro agio, probabilmente anche il fatto che fosse giovane è stato d’aiuto per noi. Ero soddisfatta e felice e l’esito è risultato positivo da subito, quindi ero decisamente più sollevata.
Il primo giorno di stage
Con la sveglia molto presto e l’agitazione che è tornata a farmi visita in questo primo giorno, mi sono precipitata in bagno per prepararmi. Avevo già sistemato gli abiti la sera prima, la mia camicia bianca, il pantalone e la giacca nera erano lì pronte ad aspettarmi. Arrivai 10 minuti prima dell’inizio del turno. Trovai un ragazzo ad accogliermi, da subito si è messo a disposizione per ogni mia domanda o perplessità. Mi ha spiegato molto più di quello che mi sarei aspettata per questo inizio. Per un po’ mi ha distratta dall’idea di dover stare 8 ore in piedi, quel giorno ho per lo più ascoltato e guardato molto come lavorava il mio nuovo collega. L’ascolto e l’attenzione in quello che dicono e fanno i colleghi è molto importante, aiuta più velocemente nell’apprendimento. Consiglio inoltre di portare un’agenda o un taccuino su cui riportare i passaggi di qualche operazione da effettuare sul computer, può sempre servire.
Quelle 8 ore non sono proprio volate ed è stata anche un po’ pesante, ma nel complesso la prima giornata è andata bene.
Lo stage invernale continua…
Giorno dopo giorno imparavo cose nuove, mi hanno fatto iniziare con cose semplici come rispondere al telefono, stampare e inserire prenotazioni, archiviare le pratiche. Dopodiché sono passata a rispondere alle mail e ai messaggi dei clienti su booking. Ho fatto i check-in e i check-out e poi sono arrivate le Courtesy Call “chiamate di cortesia”. Consistevano nel chiamare i clienti in camera per chiedere se avessero bisogno di qualcosa o se la camera era di loro gradimento.
Sbagliando si impara!
Molto semplice anche questa mansione, ma a volte dovevo mettere in pratica il mio inglese che non era proprio l’eccellenza. Una delle cose che mi ha un po’ bloccato in quel periodo era proprio la mia non padronanza della lingua inglese. Ero un po’ in difficoltà quando un cliente si rivolgeva a me, ma ho capito che la pratica è l’unica amica che può aiutarti a superare questa paura. Quindi ho cercato il più possibile di parlare con i clienti, sbagliando tante volte e ascoltando anche i miei colleghi.
L’Hotel è prevalentemente frequentato da clienti business, dato che la zona è piena di uffici, ma non mancano ovviamente gruppi provenienti da tutto il mondo.
Qualche riflessione
È stata un’esperienza che mi ha fatto maturare, ho fatto nuove amicizie e stretto bei legami con ognuno di loro. Ho imparato ad essere anche indipendente perché ho vissuto da sola per la prima volta, ma non è stato così difficile, me la sono cavata molto bene come se lo facessi da sempre.
Sulla valutazione che ci hanno rilasciato dalla scuola l’esito è stato positivo da parte dell’Hotel. Nel mio piccolo ho cercato di dare sempre il massimo, forse la mia voglia di fare è stata notata e spero di aver lasciato un bel ricordo. Sono rimasta in contatto con qualcuno di loro e ogni tanto torno a trovarli.