Diario di viaggio: la scelta del percorso
- Gennaio 17, 2019
- Pubblicato da: Gestore Roma
- Categoria: Blog Parola agli studenti
di Matteo Masella
Diario di viaggio: la scelta del percorso – Post 1
Mi presento…
Ciao a tutti,
mi chiamo Matteo Masella, ho 26 anni e sono di Taranto. Inizio con questo articolo un diario di viaggio che ci accompagnerà per le prossime 7 settimane.
Sono diplomato al Liceo Scientifico Ambientale, avete letto bene: AMBIENTALE, anche se differenze dallo scientifico tradizionale ce n’erano ben poche, se non zero!
Il periodo post-diploma è stato parecchio aggrovigliato, diverse esperienze fatte negli anni dovute a situazioni antipatiche createsi col tempo.
Le scelte dopo il diploma
Dopo un minuscolo periodo all’Università, durato 2 settimane, inizio ad inseguire la strada militare, e riesco, dopo essermi registrato ad un bando di concorso, ad entrare nella Marina Militare Italiana offrendo servizio volontario di un anno (VFP1). L’anno in Marina è stato molto importante, perché mi ha preparato a una vita piena di responsabilità, sia quotidiane che professionali. Dopo un mese di addestramento a Taranto, la mia città natale, mi sono trasferito per 11 mesi a Trieste. Città fantastica che mi ha aperto le porte alla vita che sto svolgendo adesso: conoscenza di persone che mai usciranno dalla mia esistenza.
Durante questo anno mi appassiono sempre più alla vita militare e che realizzo sia la strada che voglio perseguire. Con impegno riesco a passare i concorsi successivi, classificandomi nelle posizioni più alte nei concorsi pubblici statali. Problemi dovuti all’udito però, segnano la fine dei miei obiettivi.
Il viaggio che ha cambiato la mia vita
Ricordo ancora il maledetto giorno che segnò fine a tutto. Era il 22 ottobre 2014, quando intrapresi il viaggio più strano della mia vita, quello da Ancona a Taranto, quel giorno ricevetti la lettera di NON IDONEITA’ al servizio militare. Non facevo che pensare a come sarebbe stata la mia vita senza un qualcosa che mi sarebbe piaciuto fare, ero solo confuso, 6 ore di confusione. In quelle 6 ore però arrivo alla conclusione che ha cambiato la mia vita, e che sta facendo in modo di farmi scrivere adesso queste pagine. Volevo esser capace di addormentarmi nella mia Taranto e svegliarmi in un altro posto, lontanissimo, ma soprattutto lontano dai problemi sociali che hanno caratterizzato la mia generazione.
Il 22 ottobre 2014 inizia il viaggio verso il posto più lontano del mondo: l’AUSTRALIA.
L’esperienza in Australia
In maniera rapida, con un amico (parte fondamentale degli anni più belli della mia vita) iniziamo le pratiche burocratiche per ottenere il WHV (visto lavoro vacanza)per l’Australia. Dopo aver fatto il passaporto e compilato le pratiche per il Visto, compriamo il biglietto di sola andata verso Cairns, città ubicata sul nord-oriente dell’immenso paese. Ovviamente meta e organizzazione non sono state del tutto casuali, bensì per fortuna avevamo dei piccoli appoggi che ci avevano in un certo modo garantito alloggio e lavoro.
L’anno che ho passato lì è un’altra storia, ricca di esperienze troppo importanti, che cambiano in un certo verso la vita di chiunque, compresa la mia. Grazie al lavoro svolto nelle farm sono riuscito a pagarmi tutti i viaggi che fino a quel momento mai mi ero sognato di fare, visitato posti come l’Indonesia, Nuova Zelanda e Giappone.
Mi sono sentito come non mai “cittadino del mondo” desideroso di conquistarlo, con gli occhi più emozionanti che mai.
Il turismo è il sentiero giusto da percorrere
È dopo questo anno che decido che il turismo doveva essere il sentiero da dover percorrere. Il viaggiare molto e lo stare molte ore negli aeroporti ha creato un mondo speciale nella mia testa, non c’era niente di più bello che vedere la gente di qualunque parte dell’emisfero andare via, arrivare o aspettare i propri cari dopo molto tempo. Inizia quindi la ricerca di corsi inerenti il Turismo, l’obiettivo principale era quello di formarmi per diventare operatore di scalo aeroportuale. Sono molte le scuole che ho contattato e con il quale ho avuto colloqui telefonici, fino a quando vengo alla conoscenza di una scuola con sede a Roma che offriva un percorso che al solo vederlo mi faceva brillare gli occhi.
La scelta di Roma non era del tutto casuale, poiché ci ero già stato tantissime volte di passaggio, quindi perché non andarci proprio a vivere?
L’incontro con la UET
Era la fine del 2016 quando avvio i contatti con la UET per chiedere informazioni circa lo svolgimento del corso. Nel frattempo cercavo di recepire più notizie possibili guardando video su internet, leggendo recensioni e contattando addirittura persone che già lo avevano fatto. Persone che si sono rese molto disponibili e che ringrazio.
Partecipo all’Open day del 24 gennaio 2017, al quale era presente molta gente, e io ero ovviamente seduto in prima fila. Durante l’Open Day ci furono spiegati i vari corsi in procinto di iniziare, solo che io avevo testa solo per quello biennale denominato TPST (Tecnico Polivalente Superiore del Turismo). Sapevo fosse accessibile solo a chi aveva massimo 24 anni, io li avevo appena compiuti, però ero così motivato da ignorare questo requisito e provarci lo stesso. Dopo le spiegazioni dei corsi, attraverso l’incontro con docenti che avrei poi imparato a conoscere durante questi anni e che mi hanno incuriosito molto anche convincendomi della mia decisione, svolgo un colloquio con la direttrice della scuola, la Dottoressa Anita de Marzo.
Il mio obiettivo era di convincere la Dottoressa di permettermi di prendere parte a questo progetto, nonostante fossi un po’ più avanti con l’età e per mia immensa felicità fui ammesso al test di cultura generale e di lingue il mese successivo.
L’ammissione al corso
Passo il test con un buon punteggio e ricevo la notizia di poter far parte del corso. Notizia che mi ha reso molto felice soprattutto perché all’età di 24 anni finalmente avevo bene in mente quello che avrei voluto fare in futuro: lavorare nel turismo. Il corso sarebbe iniziato a ottobre, ma ci trovavamo ancora a febbraio. Nell’attesa scelsi di lavorare l’estate come animatore in un villaggio turistico per approfondire al meglio le mie conoscenze circa il mondo alberghiero.
Questa è stata un’esperienza significativa in quanto ho lavorato a stretto contatto con la direzione familiare del villaggio.
Non è mai troppo tardi per scegliere il tuo percorso
La morale più importante di questo racconto, spero non noioso, è che non è mai troppo tardi per scegliere cosa fare nella vita. Si deve inseguire ciò che la tua persona vuole e affrontare gli ostacoli raggirandoli, niente ti impedisce di raggiungere il tuo obiettivo. Molte cose non andranno come vuoi, ma quando questo accade non avrai che una migliore attitudine verso nuove sfide. Quando ho scelto di frequentare questo corso presso questa scuola, non ho considerato la mia età, pensavo solamente a come mi sarei visto alla fine, più motivato che mai. Ringrazio la direzione della scuola per l’opportunità che mi ha dato e che incarna la “speranza” di realizzarsi in questa società difficile dando possibilità a chiunque lo meriti. La UET sarà sempre la scelta giusta per chi vuol realizzarsi nel mondo turistico. Ti aiuta a sognare ad occhi aperti, e questi sogni riesce a farteli realizzare.
“Nessuno ti regala niente, te lo devi prendere”
Concludo questo primo articolo con una frase che mi ha colpito molto, del film “The Departed” di Martin Scorsese, detta da Jack Nicholson all’allievo Leonardo di Caprio: “Nessuno ti regala niente, te lo devi prendere”.
Ve la dedico affinché sia di buon auspicio, lottate per qualunque cosa vogliate ottenere, i sacrifici verranno sempre ripagati.
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