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Il mio primo stage estivo: Palau
- Agosto 10, 2011
- Pubblicato da: Gestore Roma
- Categoria: Blog Parola agli studenti
di Alessia
Il mio primo stage estivo: Palau
Vi racconto la mia esperienza di stage in Sardegna
La mia prima esperienza di stage estivo è stata al reparto booking di una prestigiosa catena alberghiera in Sardegna. L’inizio è stato un po’ traumatico. Dalla sicura e coccolante cameretta di casa mia, alla grande solitudine e allo smarrimento provocatemi dal fatto di essermi ritrovata, per la prima volta finora, sola e a sera tardi nella camera di un residence più o meno vuoto. Senza contare il passaggio dall’ambiente ormai familiare della UET Roma dove ho iniziato la mia formazione a quello ancora sconosciuto di Palau.
I colori e i profumi della Sardegna
Al mattino però, i colori e i profumi della primavera oramai esplosa a maggio in Sardegna, hanno placato le ansie e lasciato il posto alla miriade di sensazioni che mi si affollavano nella mente. Da un lato ero felice perchè stavo per iniziare un nuovo percorso formativo, in un ambiente nuovo, con persone mai viste prima. Dall’altro invece, un po’ preoccupata per quello che mi aspettava e per il timore di non essere all’altezza.
Un inizio che mi ha lasciata un po’ perplessa
Tuttavia, fin dal primo giorno di stage, il frenetico modo di lavorare non mi aveva dato modo di soffermarmi sulle mie ansie. Dovevo subito abituarmi a quella realtà che, ad essere sincera, nel primo impatto mi aveva lasciata perplessa. Il mio primo compito è stato archiviare montagne di pratiche e vedere come lavoravano i miei colleghi. Il tutto in una condizione di precarietà assoluta visto che non avevo nemmeno una postazione.
Sentivo frustrata la mia voglia di fare e imparare e mal sopportavo vedere trascorrere così le mie prime giornate. Mi sembrava di sprecare il mio tempo e ho ritenuto necessario che qualcuno mi chiarisse la situazione, cosa che si è rivelata molto utile.
Collaborare al funzionamento dell’azienda è gratificante
Poi è iniziato davvero lo stage e giorno dopo giorno imparavo sempre di più. Tenere le relazioni per corrispondenza elettronica, gestire le telefonate con le agenzie, che è una delle prime competenze da imparare in un reparto booking. Insomma imparare ad agire pensando alla responsabilità per le cose che facevo e che impegnavano l’azienda. E mi piaceva: è interessante vedere come nell’organizzazione alberghiera il lavoro di qualcuno è legato a quello di qualcun altro. Vedere come è importante passare corrette informazioni da un ufficio all’altro. Anche il mio lavoro, contribuiva a far funzionare questa catena di montaggio ed è stata una cosa gratificante.
Un’esperienza altamente formativa
Posso dire che è stata un’esperienza altamente formativa, sia dal punto di vista professionale, sia per la crescita personale. Ho imparato a conoscere la fatica, la necessità della collaborazione nel lavoro, l’importanza delle relazioni sociali. Però ho anche apprezzato il riposo, il piacere di una pizza con gli amici di lavoro ed il divertimento nel tratteggiare pregi e difetti, ma soprattutto i difetti, dei capi in comune, e soprattutto quella magnifica sensazione del senso di libertà di disporre del tuo tempo che percepisce il sabato sera pensando al successivo giorno di festa.
È proprio vero: per apprezzare i piaceri devi conoscere i sacrifici.
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