Questione di stile: We are Ladies and Gentlemen serving Ladies and Gentlemen
- Giugno 6, 2013
- Pubblicato da: Gestore Roma
- Categoria: Blog Parola ai docenti
di Giovanni Di Tomaso
All’inizio della mia precoce, intensa e, per mia scelta, breve carriera nel business delle catene alberghiere di lusso, trovai grande ispirazione nelle parole del mission statement del Ritz Carlton. “We are Ladies and Gentlemen serving Ladies and Gentlemen”.
L’idea che chi lavora fosse messo sullo stesso piano di chi “spende” era per me qualcosa di moderno e rivoluzionario.
E quando ebbi la fortuna di vivere tale concetto all’interno di un 5 stelle non fui in grado di riconoscerne subito la bellezza utopica. Ma decisamente mi colpì la serenità dello staff di quello specifico hotel.
L’esperienza formativa di Giovanni Di Tomaso
Nel 1999, infatti, dopo studi molto tecnici e altamente formativi in Svizzera (presso la Hotel Management School di Les Roches), e dopo un’ esperienza di docenza di due anni in un college di Boston (Endicott College), ebbi la fortuna di lavorare come Assistant Food and Beverage Manager al Marriott City Centre di Portland, Oregon.
Avevo già avuto altre proposte di lavoro molto allettanti, nella stessa Boston e a Los Angeles. Ma decisi di fermarmi in Oregon. Oltre che alla stupenda città di Portland, che già conoscevo, a trattenermi fu l’atmosfera che si respirava in quel Marriott.
Nella sua gestione vedevo riflesso e messo in pratica quel motto del competitor Ritz che tanto mi aveva impressionato.
In molti ambienti di lavoro ho sentito spesso la frase di benvenuto siamo una grande famiglia. Ma per mia fortuna so cosa vuol dire far parte di una bella e grande famiglia.
E nessuno di quegli ambienti lavorativi evocava seppur lontanamente valori familiari. Mentre al Marriott si riusciva realmente a far sentire ai propri dipendenti una tutela particolare e un abbraccio quasi familiare.
Lavorare a New York, Roma e Londra
Fatto sta che la mia curiosità e fame di esperienze mi portarono a lasciare Portland per vivere in altre città come New York, Roma e Londra.
Senza mai più ritrovare l’impressione di essere visto e trattato da gentiluomo al pari dei gentiluomini e gentildonne da noi serviti.
Conosco i vantaggi degli altri stili di management subiti e praticati. E ne ho fatto tesoro.
Ma da quando ho lasciato il mondo delle catene di lusso per mettermi in proprio, si può immaginare da dove presi ispirazione per il mission statement del mio Bar/Club che decisi di aprire in seguito.
Decisi di circondarmi di persone con zero esperienza, dalle personalità molto diverse. Ma che avevano in comune alcuni tratti caratteriali congeniali all’ambiente lavorativo che avevo in mente.
Un team fatto su misura
Questo: spirito di collaborazione piuttosto che di esasperata competizione. Totale fiducia trasmessa e riposta nel team. Passioni simili e condivise.
Il risultato, in quei sei anni, fu un team di ragazzi e ragazze che si divertivano servendo ragazzi e ragazze che si divertivano.
Non pretendo che questo possa essere l’ unico e il miglior modo possibile di lavorare. Ma credo sia un’alternativa valida ad altri stili di management.
Resto sempre convinto che l’obbiettivo di qualsiasi business sia quello di generare profitto, senza il quale viene a mancare la serenità necessaria per vivere anche al di fuori del proprio lavoro.
Gli altri stili di gestione
Tra gli altri ho lavorato al Noga Hilton di Ginevra e al Plaza Athen e di Manhattan, con stili di gestione rigorosi e autoritari. Dove non mi era concesso sedermi a pranzare con i camerieri. Oppure dare una pacca sulla spalla ai miei collaboratori.
Ma erano sistemi che funzionavano benissimo con risultati economici soddisfacenti, dove il carisma dei top manager trovava forza nella loro durezza caratteriale.
Una squadra affiatata: ecco il segreto per migliorare i risultati
Concludendo, non credo esista uno stile amministrativo migliore di un altro.
Ma ritengo che il carattere distintivo di un albergo, di un ristorante, o di una qualsiasi attività ricettiva, rispecchi la personalità dei conduttori. E ottenga i risultati migliori quando le stesse idee sono condivise anche dall’ultimo stagista.
La UET “family”
Per mia fortuna oggi continuo ad occuparmi di cose che mi stimolano. Come la recente collaborazione con la UET “Family”, dove ho finalmente ritrovato valori condivisi e rispetto e fiducia reciproca.
Trovare, infatti, il lavoro ideale è diventato oggi qualcosa di straordinario. I tempi che corrono limitano le alternative a disposizione, ma per rispetto a noi stessi dobbiamo quantomeno provarci.
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